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LA SINTESI DEGLI OPPOSTI. Una filosofia dell’integrazione dinamica
05.02.2009
Fin dai banchi di scuola ci è stato insegnato un modello generale di procedimento – quello analitico – che è così caratteristico della cultura occidentale. Le ore delle materie, ben separate le une dalle altre, costringevano la nostra mente a procedere per compartimenti stagni. In tal modo, la parte di noi che si entusiasmava ai problemi proposti dall’insegnante di filosofia doveva essere prontamente “esiliata”, non appena arrivava l’ora di matematica, ecc. Per non creare inutili “confusioni”, ogni parte della nostra mente doveva procedere all’insaputa delle altre.
Questa “tendenza” si è perpetuata anche nell’ambito delle varie scuole di psicoterapia, con un atteggiamento quasi “fobico” nel prendere le distanze dagli altri orientamenti terapeutici diversi da quello “sposato”. Il risultato è stato che ogni filone psicoterapeutico si è occupato soltanto di se stesso e con delle precise pregiudiziali, paragonabili a “lenti colorate” attraverso cui veniva filtrata la realtà osservata.
Questo atteggiamento, peraltro battezzato orgogliosamente come “purismo”, del tutto incurante della complessità della realtà, si è trincerato dietro combattive linee polemiche nei confronti di altri orientamenti.
La linea argomentativa proposta nel libro apparso nel sito “La sintesi degli opposti. Una filosofia dell’integrazione dinamica”, (V. download) si snoda fino a comprendere in una sintesi mentale svariati settori della scienza in un coordinamento generale pilotato dalla filosofia.
Il libro è di grande utilità per lo specialista, che vi potrà trovare un contributo notevole
all’ottica da cui osservare la complessa realtà dell’essere umano; tuttavia lo stile chiaro e accessibile al largo pubblico si rivolge anche al lettore non specialista che potrà rinvenire utili spunti di riflessione sulla frammentazione della nostra cultura e la necessità di ricostruire l’”intero”.
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