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Psicoterapia

Vivere il cambiamento
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04/03/200/


IL SALTO DI QUALITA’

Un giorno lessi questa espressione in un libro che presentava un nuovo metodo di psicoterapia: "Quando una terapia funziona, una teoria che la giustifichi si trova sempre". Non riporto né il volume, né il metodo cui si riferisce, per non apparire tendenziosamente critica. Vorrei solo far notare che la "giustificazione" sa di fittizio, di appiccicato come un'etichetta che si incolla dando un nome convenzionale ad una sostanza.
Il funzionamento di una terapia va spiegato e la spiegazione potenzia a sua volta l'effetto terapeutico, perché si procede a ragion veduta e quindi si è in grado di perfezionare il tipo di intervento portandolo ad un risultato ottimale, anche attraverso la "correzione" di ciò che non collima con le conoscenze che si hanno sul "funzionamento".
Per fornire un esempio, Jung, con il metodo dell’ “immaginazione attiva”, escludeva l’interpretazione dal suo procedimento. Ma, a quanto mi risulta, non ha fornito una spiegazione filosofica e psicologica della necessità di astenersi dall’interpretare per non incanalare forzatamente il processo terapeutico entro un binario precostituito e limitante. Pertanto, le sue acute intuizioni critiche nei confronti della psicoanalisi ortodossa fondata da Sigmund Freud sono rimaste relativamente in ombra, lasciando di conseguenza il campo libero all'espandersi delle teorie di Freud, in forza delle quali chi entra nello studio di uno psicoanalista può già prevedere che tipo di “vestito” gli sarà cucito addosso, perché, per bene che vada, cambia solo la taglia del “vestito” ma non certo il modello.
Il mio soffermarmi sulle "spiegazioni" della scelta di un certo procedimento a preferenza di un altro e del tipo di "funzionamento" previsto ha dunque la finalità di prevenire fraintendimenti ed equivoci e di sgombrare il campo dall'insediamento di quel tipo di “agenti estranei” che si possono paragonare ai “virus” dei computer i quali “annullano” i dati contenuti in esso.
Ho già scritto sul ruolo infausto che riveste l'interpretazione, soprattutto nei casi gravi, con scarso “senso della realtà” o con facile suggestionabilità, attraverso l'effetto Rosenthal che si produce, ossia l'autoavverarsi delle aspettative del terapeuta, che vengono fatte proprie dal cliente.
Nei volumi “I nuovi sentieri della terapia” e “La sintesi degli opposti. Una filosofia dell’integrazione dinamica” ho chiarito sul piano psicologico e filosofico perché e in che modo l’uso dell'interpretazione può rivelarsi “scorretto”.
Il libro è stato scritto nel 1998-1999.

Prezzo

€15,00

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