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Cross-Culture

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IL CORPO DELLE DONNE


02/05/2011


Il 3 settembre 2008 il Parlamento europeo approva a grande maggioranza (504 sì ,110 no e 22 astensioni) la condanna delle pubblicità in cui si esaltano o si approvano le discriminazioni tra i sessi, si incita alla violenza sulle donne o si propongono modelle troppo magre. La figura della donna, raccomandano da Bruxelles, “deve essere proposta e utilizzata con responsabilità e coscienza nei messaggi promozionali. Casi di bulimia e/o anoressia sono in netto aumento tra i giovani e la percentuale più alta è tra le ragazze. Sempre di più anche i casi di violenza sessuale tra i giovanissimi, che crescono nutriti dall’immagine di una donna oggetto. La pubblicità, che quotidianamente accompagna ogni attività della vita comune, diventa quindi un’arma pericolosa per la sua potenziale qualità discriminatoria e sessista”. Prima firmataria della raccomandazione europea è la deputata svedese Eva-Britt Svensson. Da loro, in Svezia, non solo è vietata la pubblicità discriminatoria, ma sono proibiti anche i messaggi che usino stereotipi di “genere”, tipo la donna in cucina, l’uomo allo stadio o seduto in poltrona che legge il giornale.
L’Italia è in grave ritardo sul piano legislativo e culturale e questo scritto – steso l’8 novembre 2010 e nel periodo tra febbraio e aprile 2011 – suggerisce una prospettiva culturale per uscire dal mercato pubblicitario.

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IL CORPO PARLA DI NOI


13/09/2011


Programma Centro Culturale Crescere settembre 2011

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SCOPRIRE LA NOSTRA IDENTITA'


30/09/2011


E’ l’Italia dell’arte, della cultura e dei valori condivisi, che definisce la sua identità.
E ogni identità è un prodotto della storia, dinamico e instabile, generato da complessi fenomeni di scambio, di incrocio, di contaminazione, come le radici di una pianta che affondano nel terreno e si espandono alla ricerca di linfa vitale.
L’identità è multipla: locale, cittadina, regionale, nazionale e super-nazionale (europea, americana, asiatica, africana ecc.) L’una non esclude l’altra, come i cerchi concentrici che si formano lanciando un sasso nel lago: quello più grande comprende, e non esclude, quelli più piccoli. Più ci si allontana dalla prospettiva locale, più il quadro complessivo si allarga e ha la meglio sui dettagli, mentre tendono a prevalere i tratti comuni.
In questa dimensione, il dialetto non si oppone all’italiano, ma lo completa.
Alla stessa stregua, tradizione e modernità non sono contrapposte e conflittuali, ma si confrontano da pari a pari e hanno molto da dirci.
Essere in relazione con il mondo attraverso la rete informatica non vuol dire annullare le culture locali, così come conservare i cibi in frigorifero non significa necessariamente ignorare i ritmi stagionali. E sviluppare l’economia di mercato non significa negare i valori del territorio.
Lo scritto è stato stilato tra marzo - aprile 2011.

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